volontariato nel cv

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Come valorizzare le esperienze di volontariato nel curriculum

Martedì, 9 Settembre 2025

In questa guida completa, vedremo come inserire il volontariato nel CV, quali competenze evidenziare e perché può fare una differenza significativa nella tua ricerca di lavoro, rendendo il tuo profilo più ricco e attraente.

Nel mercato del lavoro odierno, i recruiter non cercano solo candidati con competenze tecniche, ma anche persone con valori, motivazione e un’etica del lavoro solida. ù

In questo contesto, le esperienze di volontariato non sono più un semplice dettaglio aggiuntivo: possono diventare un elemento prezioso e strategico del tuo curriculum.

Perché il volontariato è una scelta strategica per il tuo CV

Molti candidati sottovalutano l’importanza di inserire attività extra-professionali. Tuttavia, un’esperienza di volontariato nel CV racconta molto di te e della tua personalità.

Mostra competenze e valori che un lavoro non può

  • Spirito di iniziativa e altruismo: dimostra che sei una persona proattiva, che si impegna per cause in cui crede anche al di fuori di un contesto retribuito. Questo trasmette un senso di motivazione e dedizione che i recruiter apprezzano molto.
  • Sviluppo di soft skills: il volontariato è un terreno fertile per acquisire e affinare competenze trasversali. Attività di questo tipo richiedono capacità di teamwork, problem solving, leadership, gestione del tempo e comunicazione, che sono tra le più richieste dalle aziende.
  • Colma i vuoti nel percorso professionale: se hai avuto periodi di inattività lavorativa, il volontariato può colmare questi “buchi” nel CV, mostrando che sei rimasto attivo e che hai continuato a sviluppare le tue capacità.
  • Ti distingue dagli altri: in un mercato competitivo, un’esperienza di volontariato nel CV può far risaltare il tuo profilo, mostrando che sei una persona completa, con interessi e valori al di là della carriera.

Dove e come inserire il volontariato nel CV

La scelta della sezione dipende dalla rilevanza e dalla continuità dell’esperienza. È fondamentale presentare il volontariato con la stessa cura e attenzione riservata alle esperienze lavorative retribuite.

Opzioni di posizionamento

  • Sezione “Esperienze Lavorative”: se l’attività di volontariato ha richiesto competenze direttamente applicabili al lavoro (es. gestione di un progetto, contabilità per un’associazione, organizzazione di eventi), puoi inserirla qui, specificando chiaramente che si tratta di un’esperienza non retribuita. Questo è particolarmente utile per chi ha poche esperienze lavorative formali.
  • Sezione “Formazione ed Esperienze Aggiuntive” o “Attività Extra-curriculari”: ideale per attività più saltuarie, meno legate al tuo ambito professionale o per il tuo primo CV.
  • Sezione dedicata al “Volontariato”: se hai svolto diverse esperienze significative e continuative, questa sezione ti permette di dare loro il giusto risalto.

Come descrivere ogni voce

Per ogni esperienza di volontariato, indica:

  1. Nome dell’Organizzazione: l’ente o l’associazione con cui hai collaborato.
  2. Ruolo e Attività: specifica il ruolo che hai ricoperto (es. “Volontario per la logistica eventi”, “Tutor per doposcuola”) e le mansioni principali svolte, usando verbi d’azione.
  3. Periodo di attività: indica le date precise (mese e anno di inizio e fine) per mostrare l’impegno nel tempo.
  4. Risultati e Impatto: questa è la parte più importante. Quantifica i risultati. Ad esempio: “Supporto a 50 studenti in difficoltà scolastica”, “Gestione di una raccolta fondi che ha superato i 10.000 €”, “Coordinamento di un team di 15 volontari durante un evento”.

Volontariato e primo CV: un’opportunità unica per i giovani

Per i neolaureati o per chi si affaccia per la prima volta al mondo del lavoro, inserire il volontariato nel CV è un modo eccellente per compensare la mancanza di esperienza professionale e dimostrare una serie di qualità molto apprezzate.

Competenze da evidenziare nel primo CV

Anche attività apparentemente semplici (come volantinaggio, supporto in eventi culturali, tutorato) possono dimostrare competenze preziose:

  • Senso di responsabilità: hai preso un impegno e lo hai rispettato.
  • Motivazione ad apprendere: hai messo a disposizione il tuo tempo per imparare e crescere al di fuori di un percorso obbligatorio.
  • Teamwork e spirito di collaborazione: hai lavorato in gruppo per un obiettivo comune.
  • Problem solving: hai affrontato e risolto problemi imprevisti.

Errori da evitare

  • Inserire solo la parola “volontariato” senza aggiungere contesto. È una dicitura troppo generica.
  • Non specificare il ruolo e i risultati: devi sempre mostrare cosa hai fatto e qual è stato il tuo contributo.
  • Inserire esperienze irrilevanti o non descriverle adeguatamente: ogni esperienza, anche se non lavorativa, deve avere una connessione logica con il ruolo a cui ti stai candidando.

Volontariato nel curriculum: scelta strategica

Inserire il volontariato nel CV non è solo un modo per arricchire il tuo profilo, ma una scelta strategica che comunica ai recruiter la tua etica, le tue competenze e la tua motivazione. Scrivere un curriculum e una lettera di presentazione efficaci è quindi molto importante.

Presentare queste esperienze in modo chiaro, con un focus su competenze e risultati, ti permette di distinguerti e di trasmettere valori positivi come impegno, responsabilità e spirito di collaborazione. Ricorda: un curriculum che valorizza anche il tuo percorso extra-professionale non racconta solo quello che sai fare, ma anche chi sei come persona: un aspetto sempre più determinante nella selezione del personale.

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