Di che cosa parliamo
Il mercato del lavoro è in rapida trasformazione e al centro di questo cambiamento c’è una competenza sempre più cruciale: l’alfabetizzazione digitale.
In questo quadro le aziende stanno spostando l’attenzione dai tradizionali titoli di studio a un approccio più pragmatico: lo skills-based hiring, ovvero l’assunzione basata sulle competenze.
Che cos’è l’alfabetizzazione digitale?
L’alfabetizzazione digitale va ben oltre il semplice saper usare un computer o uno smartphone. Si tratta della capacità di comprendere e utilizzare le tecnologie digitali in modo critico, creativo e sicuro. Il fine è raggiungere obiettivi, risolvere problemi e comunicare in diversi contesti. Include un’ampia gamma di abilità, come:
- Competenze tecniche: uso di software, piattaforme di collaborazione (es. Slack, Microsoft Teams), sistemi di gestione dei progetti, strumenti di analisi dati (es. Tableau, Power BI).
- Gestione dell’informazione: capacità di cercare, valutare e filtrare informazioni online in modo efficace e critico. Include anche il saper distinguere tra fonti attendibili e fake news, una skill essenziale in un’epoca di sovraccarico informativo.
- Comunicazione digitale: utilizzo di strumenti online per comunicare in modo appropriato e professionale. Importante è saper adattare il tono e il mezzo (es. email, chat, videochiamate) in base al contesto.
- Sicurezza e privacy: conoscenza delle minacce online e delle migliori pratiche per proteggere i dati personali. Significa essere consapevoli dei rischi del phishing e saper creare password sicure.
- Pensiero critico: capacità di analizzare le informazioni digitali per distinguere tra fonti affidabili e non affidabili (pensiero computazionale). Questa skill permette di risolvere problemi complessi scomponendoli in parti più piccole e gestibili, un approccio sempre più richiesto in qualsiasi settore.
L’Italia e il divario digitale: un’analisi al 2025
L’alfabetizzazione digitale non è solo un vantaggio competitivo per chi cerca lavoro, ma una necessità per la crescita economica e sociale del Paese. Purtroppo, l’Italia continua a confrontarsi con significative sfide in questo ambito.
Secondo il Rapporto sullo stato del decennio digitale 2024 della Commissione Europea, l’Italia ha compiuto alcuni progressi, ma continua a registrare ritardi significativi nelle competenze digitali. Solo il 45,8% della popolazione possiede almeno competenze digitali di base, un dato inferiore alla media UE del 55,6%. Per maggiori dettagli, è possibile consultare la sezione dedicata al “Capitale umano” nella relazione per paese sull’Italia.
La percentuale di laureati in materie ICT (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione) rappresenta un’altra criticità. Secondo dati Istat, nel 2022 l’Italia ha raggiunto appena l’1,5% di laureati ICT sul totale dei laureati, rispetto a una media europea del 4,5%. Sebbene il dato possa variare leggermente in base alla fonte e all’anno di riferimento, la tendenza è chiara: il sistema universitario italiano non riesce ancora a soddisfare il fabbisogno nazionale, stimato in circa 88.000 laureati ICT all’anno, a fronte di una produzione di circa 44.000.
Questa lacuna rappresenta una barriera non solo per la competitività delle aziende, ma anche per i singoli professionisti che faticano a inserirsi in un mercato del lavoro sempre più digitalizzato. È una sfida che riguarda sia i lavoratori più giovani che quelli più esperti che, in alcuni casi, non hanno avuto l’opportunità di aggiornare le proprie competenze.

I Benefici dello Skills-Based Hiring: perché le aziende lo preferiscono
Il passaggio allo skills-based hiring non è casuale. Le aziende lo adottano perché porta vantaggi concreti:
- Amplia il bacino di talenti: non limitandosi ai candidati con percorsi accademici tradizionali, le aziende possono trovare talenti inaspettati, magari con formazione non convenzionale ma con competenze pratiche molto richieste.
- Migliora la qualità delle assunzioni: valutando direttamente le competenze necessarie per il ruolo, si riduce il rischio di assumere persone che, pur avendo un ottimo CV, non sono in grado di svolgere i compiti richiesti.
- Promuove la diversità e l’inclusione: questo approccio valuta le persone per ciò che sanno fare, eliminando i bias legati all’età, al background sociale o al percorso di studi.
Come l’alfabetizzazione digitale influenza lo skills-based hiring
In un’ottica di assunzione basata sulle competenze, l’alfabetizzazione digitale diventa uno dei criteri di valutazione principali, spesso implicito ma fondamentale. Le aziende non si limitano più a controllare se hai un titolo di studio in informatica, ma valutano le tue abilità pratiche e applicate.
Ecco perché è essenziale che tu, come candidato, possa dimostrare concretamente le tue competenze digitali, indipendentemente dal settore in cui operi. Anche in ruoli tradizionalmente non tecnologici, come il marketing, le risorse umane o la logistica, l’uso di strumenti digitali è ormai all’ordine del giorno.
Come dimostrare la tua alfabetizzazione digitale: consigli pratici
- Arricchisci il tuo CV: non limitarti a scrivere “ottima conoscenza del pacchetto Office“. Sii specifico. Menziona software specifici che hai utilizzato (es. Salesforce, Trello, Adobe Creative Suite) e descrivi in che modo hanno migliorato il tuo lavoro, ad esempio: “Ho utilizzato Asana per gestire il flusso di lavoro del team, migliorando la produttività del 15%“.
- Crea un portfolio online: per i ruoli più creativi o tecnici, un portfolio digitale è un modo eccellente per mostrare i tuoi progetti e le tue capacità. Può essere un blog, un sito web personale, un cv creativo o un profilo GitHub, a seconda del settore.
- Certificazioni: considera l’idea di ottenere certificazioni riconosciute, come quelle offerte da Google, Microsoft o altre piattaforme di formazione online (Coursera, edX). Queste certificazioni sono una prova tangibile delle tue competenze e dimostrano il tuo impegno all’aggiornamento continuo.
- Sii proattivo durante i colloqui: durante l’intervista, parla di come hai utilizzato strumenti digitali per risolvere problemi o per essere più efficiente nel tuo ruolo precedente. Descrivi un caso specifico in cui hai introdotto una nuova tecnologia o un nuovo metodo digitale per ottimizzare un processo.
Conclusione: Il tuo investimento nel futuro
In un mondo del lavoro in costante trasformazione, investire sull’alfabetizzazione digitale è il passo più strategico che puoi fare per rimanere competitivo. Non si tratta solo di imparare a usare nuovi software, ma di sviluppare una mentalità orientata alla risoluzione dei problemi in un contesto digitale. Le aziende che praticano lo skills-based hiring lo sanno bene e stanno cercando proprio candidati come te: pronti, flessibili e con le giuste competenze digitali per affrontare le sfide del domani.
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